In Italia, 6 milioni di persone soffrono di acne: il 38% di loro non arriva mai a consultare i medico anche se la malattia genera complessi in tutti coloro che ne soffrono. L’acne è una dermatosi cronica che colpisce principalmente gli adolescenti (oltre il 70%): è dovuta all’ostruzione dei pori della pelle e a un’infiammazione. L’ipersecrezione di sebo aumenta a causa degli ormoni sessuali, ecco perché è nell’adolescenza che la malattia si manifesta.
Tuttavia, una persona affetta da acne su quattro è adulta: per il 23% delle donne dai 25 anni in su la malattia è iniziata dopo i 18 anni.
Che cos’è l’acne?
L’acne è un disturbo, probabilmente geneticamente determinato, del follicolo pilosebaceo che combina diverse anomalie ben identificate:
- iperproduzione di sebo. Il sebo è una secrezione oleosa prodotta dalla ghiandola sebacea, che si attiva sotto l’influenza degli ormoni prodotti dai testicoli e dalle ovaie
- ostruzione del canale follicolare. Impedisce l’eliminazione del sebo e forma microcisti o punti neri
- infiammazione. È dovuta alla proliferazione di agenti microbici
Le lesioni compaiono durante la fase dell’adolescienza e interessano il viso, il torace e la schiena.
Quali sono le principali tipologie di acne?
L’acne può assumere forme diverse a seconda della gravità, dell’età, dello stadio di sviluppo o del contesto (per esempio, in gravidanza). Può essere:
- giovanile. Si chiama anche polimorfica perché i brufoli assumono forme diverse. In genere inizia con la comparsa di punti neri e microcisti, dapprima esclusivamente sul viso. I brufoli rossi infiammatori possono essere presenti ma in minoranza
- infiammatoria negli adulti. Predominano i brufoli rossi e dolorosi localizzati su viso (soprattutto nella zona T e sulle mascelle), décolleté e schiena
- cistica. I brufoli rossi diventano lesioni, noduli e cisti profonde: appaiono come piccoli grumi duri sotto la pelle e possono essere infiammati
- ormonale. Fondamentalmente, l’acne è sempre ormonale, perché la secrezione di sebo è controllata dagli ormoni. Tuttavia, ci sono casi in cui uno squilibrio ormonale può spiegare la malattia. Il ciclo mestruale femminile, per esempio, è ampiamente implicato nell’acne: il 50% delle donne adulte inclini all’acne osserva un’evoluzione della dermatosi durante il ciclo con una riacutizzazione da 7 a 10 giorni prima del ciclo. Anche l’acne in gravidanza è spiegata dallo sconvolgimento ormonale: colpisce il 42% delle donne e scompare dopo il parto per una donna su 2
Si parla, inoltre, spesso di acne lieve, moderata o grave.
Acne lieve
Nello stadio lieve, l’acne interessa meno della metà del viso: si manifesta con punti neri o bianchi (comedoni) e brufoli (papulo-pustole).
Acne moderata
Nello stadio moderato, l’acne interessa più della metà della superficie del viso e si manifesta con molti brufoli e punti neri o bianchi. In questa fase, potrebbero essere presenti anche brufoli più grandi ancorati sotto la pelle (noduli).
Acne grave
Il viso è ricoperto da numerose lesioni, con punti neri o bianchi e noduli. Se molto grave, l’acne si manifesta come infiammazione acuta che copre il viso con grumi sottopelle.
Quali sono le cause della comparsa dell’acne sul viso?
L’acne si crea quando le ghiandole sebacee producono sebo in eccesso che si mescola con le cellule morte della pelle e forma un tappo che ostruisce i follicoli. Le ghiandole sebacee sono estremamente sensibili ai cambiamenti ormonali, ecco perché gli ormoni hanno effetti marcati nella produzione di sebo.
Acne: come fare a capire quando schiacciare un brufolo
Primo istinto? Far sparire l’intruso. Tradotto: schiacciare il brufolo. Se sembra una soluzione rapida ed efficace, in realtà peggiora il problema. Spremere un brufolo, infatti, distrugge la pelle e quindi non solo può danneggiare il follicolo pilifero infetto ma anche aggravare l’infiammazione.
L’infiammazione intensa, a sua volta, porta alla creazione di cicatrici da acne e al diffondersi dell’infezione nelle aree vicine (o addirittura dà vita a nuovi focolai).
Migliori trattamenti e rimedi per curare l’acne
Rivolgersi a un dermatologo è sempre la migliore opzione, se si soffre di acne. Il medico, in genere, prescrive un trattamento appropriato tenendo conto dell’età, della gravità e dell’aspetto delle lesioni. La fase d’attacco dura intorno ai 3 mesi.
L’acne ormonale può essere trattata localmente, se è lieve o moderata. Il trattamento di solito si presenta sotto forma di crema, gel o lozione. Le cure per l’acne più comuni possono contenere perossido di benzoile, acido azelaico e talvolta zinco. La maggior parte di questi trattamenti per l’acne non può essere venduta senza prescrizione medica.
È possibile ottenere gli stessi risultati con trattamenti topici o antibiotici più deboli. Ci sono poi alcuni rimedi casalinghi.
Curare l’alimentazione
Anche se nessuna dieta può curare l’acne, alcuni alimenti possono limitare i rischi e lenire l’infiammazione della pelle.
In realtà, il ruolo della dieta nel causare o peggiorare l’acne è controverso.
Tuttavia, il consumo di latte potrebbe causare l’acne, perché la loro ricchezza in acidi grassi omega-6 aggraverebbe lo stato infiammatorio e la loro azione su insulina e testosterone modificherebbe il terreno cutaneo. Eliminare o ridurre il consumo di prodotti a base di latte vaccino non è, però, la soluzione: basta consumarne in giusta quantità e integrarli con bevande vegetali (mandorla, avena, soia, riso, ecc.).
Non è un segreto, al contrario, che frutta e verdura siano ricche di sostanze nutritive che fanno bene alla pelle e al corpo: mangiarne in abbondanza non farà sparire miracolosamente l’acne ma aiuterà a promuovere la salute dell’epidermide e ridurre l’infiammazione.
Mele ciliegie , banane, uva rossa e lamponi possono limitare l’acne in quanto antinfiammatori naturali, così come spinaci, lattuga, cavolo cappuccio, broccoli, bietole e tutte le verdure arancioni perché aiutano a ripristinare il collagene e riducono il rischio di ostruzione dei pori.
Utilizzo di saponi e creme
L’uso di emollienti e idratanti serve a contrastare gli effetti irritanti dei trattamenti antiacne, in particolare dell’isotretinoina. In commercio, esistono molti prodotti specifici per l’acne e anche alcune creme solari: la loro applicazione deve essere sistematica e regolare (ogni due ore) in caso di esposizione.
Anche la scelta dei prodotti cosmetologici, in caso di acne, dev’essere meticolosa: l’applicazione di prodotti per il trucco è autorizzata eccetto per il fondotinta che favorisce la genesi dell’acne. Per mimetizzare le lesioni è meglio utilizzare prodotti sotto forma di stick e linee di trucco progettate per la pelle a tendenza acneica.
Utilizzo di farmaci e antibiotici
Sebbene l’acne normalmente scompaia dopo diversi anni, è importante utilizzare trattamenti, anche antibiotici. Una cura vera e propria per i brufoli dell’acne non esiste ma nella maggior parte dei casi gli antibiotici servono a controllare la dermatite.
Il trattamento antibiotico dev’essere prescritto dal medico e si presenta sottoforma topica o in compresse, capsule ed elisir per l’acne grave.
Gli antibiotici hanno due effetti principali sull’acne: riducono il numero di batteri sulla superficie della pelle e nei follicoli e sono antinfiammatori. Gli antibiotici orali più comunemente prescritti per l’acne sono la tetraciclina, la doxiciclina e la minociclina: non sono adatti a bambini di età inferiore a 10 anni, poiché possono macchiare i denti.
L’isotretinoina è in genere prescritta per i casi di acne grave e può avere effetti collaterali (come la secchezza oculare).
L’uso degli antibiotici per trattare l’acne è, tuttavia, controverso: alcuni medici sostengono, infatti, che la loro azione sia inutile a causa