Il lavoro artistico, praticato con l’uso di matite, pastelli colorati o tempere, permette di esprimere la propria personalità, lasciando una traccia indelebile della propria presenza.
Proprio per questo, l’Arteterapia viene in aiuto di chi non riesce a comunicare tramite il verbo e, quindi, utilizza i materiali artistici.
Qui di seguito, dunque, andremo a fare luce sulle caratteristiche principali di tale percorso, analizzando nello specifico cosa è possibile fare durante un corso di arteterapia.
Che cos’è e cosa si intende per arteterapia?
L’arteterapia può essere considerato come un vero e proprio aiuto che viene dato a persone che hanno bisogno di un sostegno comunicativo; il suo scopo principale è quello di integrare, con materiali artistici e processi creativi, la comunicazione verbale, talvolta sostituendola del tutto.
L’immagine, infatti, ha il potere di far esprimere emozioni e sentimenti che non riescono a liberarsi con il semplice linguaggio verbale; in questo contesto, l’arte ha il grande vantaggio di rendere visibile e tangibile ciò che nella realtà comunicativa della parola ha difficoltà a emergere.
Arteterapia: come funziona e come farla
L’arteterapia ha il grande merito di rappresentare un percorso liberatorio e riabilitativo; questa tecnica si basa sull’utilizzo del linguaggio meramente visivo che, attraverso le capacità creative della persona, rende le immagini autentiche e immediate.
Chi si sottopone all’arteterapia ha l’occasione di sostituire le parole e il linguaggio che normalmente si fa fatica a liberare, con opere d’arte e bellezza; queste hanno lo scopo di trasmettere messaggi dal contenuto emotivo, fino ad arrivare ai simboli.
L’utente, quindi, dovrà imparare a simbolizzare, ovvero a dare una forma precisa ai suoi sentimenti che, generalmente, scaturiscono sempre da un ricordo. L’arteterapia ha tendenzialmente due forme di espressione:
– L’impressionismo, che vede nel colore una forma di comunicazione autonoma, lasciandosi imprimere da fattori esterni e da ciò che circonda l’ambiente esterno.
– L’espressionismo, ovvero che esprime il mondo interiore di chi produce un’opera, soddisfando a pieno l’impulso alla visione.
Perché fare arteterapia: ecco a cosa serve
La principale motivazione che spinge le persone a partecipare a corsi di arteterapia risiede nella necessità di trovare la propria identità ed equilibrio attraverso strumenti artistici.
I vantaggi di tale percorso risiedono nella capacità di potenziare l’autostima dell’utente, migliorando l’immagine che egli ha di sé e, a sua volta, permette di instaurare un rapporto più stimolante con gli altri.
L’arteterapia ha il beneficio di promuovere il benessere individuale, sviluppando le potenzialità dell’individuo, facendogli cadere pian piano le difese che aveva costruito per paura di rapportarsi con il mondo esterno.
Questo percorso, quindi, permette di far sparire il timore di relazionarsi e di comunicare con gli altri, promuovendo la creatività come punto iniziale per esprimersi e far capire che si è vivi e connessi con la realtà.
Dipingere, infatti, rende liberi e permette a queste persone di intraprendere anche esperienze quasi trasgressive, il tutto per non dare un freno alla comunicazione visiva, migliorando quella verbale che ne consegue.
L’arteterapia è stata applicata in origine in ambito psichiatrico; solo in tempi recenti questo percorso è stato offerto anche come sostegno per situazioni terapeutiche, come nel caso degli anziani malati di Alzheimer o Parkinson, oppure a chi è portatore di handicap o ha disturbi di personalità o dipendenze di vario genere.
Che cosa fa e quanto guadagna un arteterapeuta?
Il percorso di arteterapia è condotto da un professionista, conosciuto come arteterapeuta.
Egli, dunque, rappresenta una figura professionale socialmente riconosciuta, la cui retribuzione oraria è di circa € 50,00 orarie lorde.
Il suo compito principale è quello di preparare i materiali che serviranno durante il corso, preparando anche l’ambiente che dovrà trasmettere un clima di benessere e serenità.
Il suo lavoro può essere rivolto sia al singolo individuo che a gruppi di pazienti e in qualsiasi di questi casi egli avrà il dovere di creare un contesto relazionale adeguato; è infatti molto importante che il paziente si senta a suo agio e che possa fidarsi di chi lo deve seguire nel percorso espressivo.
Ciò che non dovrà mai instaurarsi tra loro è quel clima di giudizio; l’arteterapeuta, infatti, non avrà mai aspettative improprie sul lavoro artistico dei suoi assistiti, ma anzi li aiuterà ad esprimere al meglio i contenuti personali nei loro lavori.
Tutto ciò che riguarda la sfera emotiva e dei ricordi, dunque, potrà liberarsi in maniera libera e autonoma sui materiali artistici che daranno modo di poter disegnare, dipingere o modellare; la finalità di tale percorso è quello di risvegliare nel paziente il desiderio di esprimersi attraverso una produzione artistica, nella migliore delle sue capacità.
Lo scopo finale, dunque, è quello di creare opere che raggiungano l’armonia delle forme, esprimendo una sorta di equilibrio esterno che, automaticamente, andrà a instaurarsi anche all’interno della propria personalità e della sfera emotiva.
L’arteterapeuta, inoltre, non obbligherà mai a tentare di raggiungere determinati criteri estetici o tecnici; ciò che risulta bello per l’autore ha una valenza fondamentale.
Rispecchiarsi in ciò che si produce significa, in qualche modo, identificarsi con esso e questo è il primo tassello che sta ad indicare un tentativo di guarigione volto a esorcizzare il male e la paura; in questo modo l’artista diventa egli stesso guaritore.
Quanto costa un corso di arteterapia?
Il costo di un corso di arteterapia è soggetto a diverse tipologie di variabili; affidarsi privatamente ad un professionista esperto di questo settore può costare dai 20 ai 40 euro l’ora, ma tutto dipende dalla modalità del corso, ovvero se è effettuato online o in una struttura dedicata e se la lezione è individuale o di gruppo.
Arteterapia per bambini: come funziona
Finora abbiamo analizzato l’arteterapia facendo riferimento alla sfera di emozioni dell’adulto, specialmente di chi ha un disagio interiore e non riesce a comunicare verbalmente oppure di chi è affetto da particolari patologie, come negli anziani, e che quindi ha bisogno di un supporto creativo per esprimersi.
L’arteterapia, però, è molto indicata anche per i bambini, specialmente per quelli che hanno necessità di entrare in contatto con i loro sentimenti e che non riescono ad esprimere con le parole.
Una delle tecniche più usate di arteterapia con i bambini è il cosiddetto storytelling, ovvero il racconto di storie, associato al disegno.
In questo percorso, il bambino partecipa attivamente nella ricostruzione della sua autostima, riuscendo anche a tirare fuori la sua rabbia, la preoccupazione e ogni altro elemento che gli impedisce di comunicare col mondo esterno.
Una sessione di arteterapia con i bambini prevede una serie di svolgimenti.
Prima di tutto c’è l’introduzione in un ambiente protetto e accogliente, seguito dalla presentazione di tutti i materiali che si andranno ad utilizzare, come tele, fogli e cartoncini, pennarelli e pastelli e tanto altro ancora.
Ai partecipanti non è chiesto di utilizzare tecniche o temi specifici, ogni cosa dovrà nascere spontanea e terminerà con il riordino; anche questa pratica rientra nella terapia, in quanto dopo il caos creativo, metaforicamente parlando, si deve sempre propendere al ritorno dell’ordine interiore.
Ogni seduta termina poi la verbalizzazione di ciò che si è andato a svolgere, cercando di raccogliere le emozioni dei partecipanti e di tradurle in parole che diano una chiara identificazione di ciò che si è creato col disegno.